
È successo di nuovo.
“Tutto bene?”
“No”
L’interlocutrice ha spalancato gli occhi. Il no non è una risposta socialmente consentita alla malsana manipolatoria e frettolosa domanda. Si sorprendono perfino alla risposta “Abbastanza”. Un’altra “Come no, tutto deve andare bene!” Perché, chiedo io; “Perché di sì “ è l’insulsa e sgrammaticata risposta. Dovrei rispondere ipocritamente in modo ipocrita? No, non voglio essere finta. No, non mi va tutto bene, anzi sto affrontando parecchi guai.
Ho riflettuto a lungo sulla risposta migliore all’assurda domanda, ma ho concluso che basta il semplice no: è eversivo.
Sì lo so, siete anche brave persone, non dico di no, però non siete consapevoli. Non vi state rendendo conto:
1) che è la domanda è un’americanata (problema minore)(1)
2) che volete solo sentirvi rispondere “Sì” perché non ce la fate a sentire i guai degli altri e avete fretta di provvedere ai cavoli vostri: vi posso anche capire, ma allora non chiedete, oppure domandate “Come va?”
3) che qualche volta la domanda può essere fastidiosa e anche dolorosa.“Finché siamo in giro, si può dire che tutto va bene” Ma pensateci, che cosa ne sapete? forse mia sorella ha il cancro, il marito mi tradisce, un amico è in galera per truffa; può essere meno grave, mio figlio che ha preso 4 all’interrogazione, oppure ho un dolore al ginocchio. Ma non va mai bene tutto; non vi rendete conto.
è rarissimo che qualcuno ti chieda “Come mai, cosa è successo?” Ma non ve li racconto i miei guai, state tranquilli. E comunque direi “Lasciate stare” perché forse altre due parole riesci ad ascoltarle. Forse.
- Tipica scena da telefilm: l’auto è andata fuori strada e la donna alla guida è riversa sul volante “Ehi, signora, è tutto okay?”